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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum, I, 74
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originale
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[74] Nunc istuc quasi corpus et quasi sanguinem quid intellegis? Ego enim te scire ista melius quam me non fateor solum, sed etiam facile patior; cum quidem semel dicta sunt, quid est, quod Velleius intellegere possit, Cotta non possit? Itaque corpus quid sit, sanguis quid sit intellego, quasi corpus et quasi sanguis quid sit, nullo prorsus modo intellego. Neque tu me celas, ut Pythagoras solebat alienos, nec consulto dicis occulte tamquam Heraclitus, sed, quod inter nos liceat, ne tu quidem intellegis.
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traduzione
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74. Orbene, che cosa intendi tu per ? sembianza di corpo ? e ? sembianza di sangue ? ? Ammetto, anzi riconosco
volentieri che di codeste teorie tu ne sappia pi? di me; ma una volta che siano state esposte non vedo come possa esservi
qualcosa che Velleio sia in grado di comprendere e Cotta no. Cos? io comprendo che cosa sia il corpo e che cosa sia il
sangue, ma in che consistano ? una sembianza di corpo ? e ? una sembianza di sangue ? non riesco in nessun modo a
capirlo. E tu non fai come Pitagora, che nascondeva il suo pensiero a chi non apparteneva alla setta, o come Eraclito,
che si esprimeva di proposito in modo oscuro, ma... - detto fra noi - non lo comprendi neppure te.
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